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Censura o no? Parliamo delle modifiche ai libri di Roald Dahl

Di recente sono usciti tanti articoli che hanno parlato delle modifiche ai libri di Roald Dahl. In breve l'editore inglese ha modificato i testi di alcuni libri per renderli più compatibili con le sensibilità di oggi, ricevendo molte critiche. Questo è un articolo che spiega l'accaduto. 

Qui vi propongo di leggere un articolo in risposta all'accaduto, che trovo molto esauriente e illuminante.




Roald Dahl è uno dei miei scrittori preferiti e per mia fortuna ho in casa alcuni dei MIEI libri di quando ero bambina e quindi mia figlia Elena ha letto la versione originale di queste stupende storie. 

Trovo questa scelta assurda. Per Elena da tempo cerco nelle biblioteche solo libri vecchi o di edizioni vecchie. Non solo di Dahl ma anche di altri scrittori, libri vecchio stile, con parole che ora non si usano più, ricchissimi di descrizioni di personaggi e luoghi. 


Questo perché ritengo che tantissimi libri più attuali, per quanto propongono storie divertenti e spumeggianti, abbiamo un lessico spesso molto più ridotto e semplificato. 


Ma la domanda è: davvero i libri Dahl contengono frasi e parole che oggi sono da ritenere offensive o diseducative? La risposta in effetti è sì, ma non per questo vanno censurati, a mio parere.


E vi spiego perchè.



Nei libri di Roald Dahl ci è capitato di leggere frasi sessiste o vecchio stampo, stereotipi di un tempo e parole offensive nei confronti di qualche personaggio. Questo però è stato solo un modo per mostrare e spiegare a Elena come le cose nel tempo sono cambiate.


Con queste censure una bambina non capirà mai che prima le cose erano diverse e che le donne per esempio hanno combattuto per ottenere libertà e diritti. Modificando i testi di una volta si toglie a mio parere la memoria storica. Non si sa più cosa c'era prima e per cosa essere grati oggi. 


Ne ho parlato con mia mamma e lei saggiamente ha detto "Forse è più facile prendersela col passato che affrontare l'oggi." E credo che abbia colto nel segno. 


Infatti la casa editrice si giustifica dicendo che sono libri che i bambini leggono da soli. Io dico che il problema è che al giorno d'oggi i bambini non hanno genitori presenti e capaci, con cui confrontarsi, parlare, chiedere. 


Elena con i libri di Dahl (e non solo, capita anche con quelli di Enid Blyton di cui vi ho parlato qui) ogni tanto interrompe la lettura dicendo: "Mamma papà… sentite qua cos'ho letto!!!"  ed ecco che la serata di trasforma in un bel confronto famigliare, su come il mondo è cambiato, con tante risposte ai tanti perchè.


Non sono i libri a dover cambiare, ma la capacità dei bambini di comprendere ciò che leggono, ciò che trovano nel mondo, ciò che vedono alla tv, sui social e così via. 


Se non sviluppano uno spirito critico e la capacità di LEGGERE a fondo il mondo che li circonda, come faranno a diventare esseri umani intelligenti e completi?



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