Passa ai contenuti principali

ARTICOLO su VOCE ARANCIO
Artigiani del web, quando un hobby ti fa guadagnare

Mi ero dimenticata di segnalarvi un articolo interessante pubblicato su VOCE ARANCIO l'11 aprile 2012 che parla di me e di altre interessanti opportunità per vendere le proprie creazioni sul web.
Ecco il testo. BUONA LETTURA!
Realizzano le loro creazioni e le vendono su Internet. Ecco chi sono gli appassionati di “handmade” e come fare per seguire il loro esempio
Gli hobby che tornano di moda. Lavorare a maglia, all’uncinetto, ricamare, creare con le proprie mani braccialetti e collanine, preparare in casa pasticcini e marmellate: sembrava che i ritmi frenetici degli ultimi anni avessero fatto piazza pulita di questi passatempi. Invece non solo sono tornati di moda, ma tanti “artigiani dilettanti” hanno pensato di unire l’utile al dilettevole trasformando il loro hobby in fonte di reddito. Come? Vendendo i loro prodotti non in una bottega reale (troppe le spese, troppo il tempo da dedicare all’attività per chi ha già un impiego) ma nei negozi virtuali dei siti specializzati in handmade che spuntano come funghi su Internet.

Fatto a mano. Il sito più famoso dedicato esclusivamente al “fatto a mano” è etsy.com, che nel 2011 è arrivato a 10 milioni di iscritti (nel 2010 erano 5 milioni) con un fatturato di oltre 300 milioni di dollari (nel 2005, primo anno d’attività, dichiarava un traffico di 166 dollari). Su Etsy si può vendere (e comprare) un bottone fatto a mano da un dollaro, o un’opera d’arte che ne vale decine di migliaia, ma il cui autore rifiuta di passare attraverso i galleristi di Soho e Tribeca. Il fondatore Rob Kalin, 30 anni, pittore, carpentiere e fotografo: «Finora erano i poteri economici a dettare le scelte dei consumatori, noi restituiamo a una comunità di liberi individui la forza di orientare il mercato» (a Federico Rampini di Repubblica).

Aprire un negozio virtuale. Aprire un negozio su Etsy è semplice: ci si registra al sito, si clicca sulla sezione vendere (sell) e seguendo le istruzioni si diventa venditori (basta avere un conto Pay Pal per gestire i pagamenti). Per ogni creazione che si mette in vendita si pagano 0,20 dollari per un periodo di quattro mesi al termine del quale, se il prodotto non è stato venduto, può essere rimesso in vendita per altri quattro mesi sempre con i soliti 0,20 dollari e così via.
Per ogni articolo venduto bisogna pagare a Etsy una commissione del 3,5% sul valore del manufatto.

Silvia lo ha fatto. Silvia, 30 anni, di Varese, per qualche anno ha gestito su Etsy lo shop “Atelier del riuso”: «Sono laureata in Disegno industriale e lavoro come designer. Qualche anno fa a causa di un infortunio non ho potuto camminare per dieci mesi. Da lì ho iniziato a creare i miei gioielli ecologici, fatti esclusivamente in carta e cartoncino di riciclo. Non potendo andare per negozi a comprare perline, fili colorati o materiali per i bijoux, mi sono ingegnata per creare qualcosa di davvero originale usando solo ciò che avevo a mia disposizione: ritagli di cartone provenienti da alcuni corniciai della zona dove vivo. Dopo un po’ di esperimenti sono riuscita a trovare il mio stile, ho iniziato a vendere i miei gioielli, spesso partecipando a mercatini dell’artigianato nella zona e infine, facendo ricerche su internet, ho scoperto Etsy».

Ora, invece, vende i gioielli ecologici sul suo blog. Come mai?
«Perché amo cambiare, ma ritengo che sia Etsy un canale fenomenale per chi vuole trasformare il proprio hobby in un piccolo business integrativo o addirittura nell’attività principale. Tanto che ho scritto la guida Etsy Adventure, scaricabile gratis dal mio blog,  in cui svelo tutti i trucchi per avviare un business online di successo. A cominciare dalla scelta della username – importantissimo perché una volta deciso non si può più cambiare e diventerà il nome del vostro negozio virtuale – e dalla creazione di un banner e di un’immagine personale memorabili: trovandosi in cima alla pagina, sono il biglietto da visita dell’artigiano. Il navigatore li vede prima delle creazioni (che sono poco più sotto) e la prima impressione è quella che conta.

Altri consigli a chi vuole aprire un negozio su Etsy?
«È importantissimo avere una produzione particolare e originale. La cura dei dettagli è fondamentale, soprattutto perché gli utenti, nel tempo, sono diventati veri intenditori di handmade e la concorrenza è agguerritissima, in particolare nella categoria jewelry che è la più ampia in assoluto del sito Etsy».

Per un neofita della vendita online è meglio aprire un blog o iscriversi a un sito come Etsy?
«Io consiglio di percorrere entrambe le strade contemporaneamente. Nel blog parli di te, e il “fatto a mano” richiede che si sappia chi sei, da dove ti viene l’ispirazione, perché scegli certi materiali. È un luogo dove puoi mostrare anche i lavori in corso e gli esperimenti falliti. Etsy e gli altri siti simili, invece, sono dei negozi».

“Miss Hobby” in italiano. Altro sito molto amato dai nostri connazionali è l’italiano Miss Hobby, dove si trova di tutto: dai giocattoli di legno alle marmellate fatte in casa, dagli accessori ai cappottini per cani.  Due le tipologie di negozio: l’account gratuito come “Venditore semplice”, in cui si possono caricare fino a 100 oggetti senza alcun costo di pubblicazione. In caso di vendita di un oggetto c’è un piccolo costo di transazione (il 5%) sul valore del manufatto; l’account “Negozio” per un costo di 18 euro all’anno, in cui si possono caricare fino a 1.000 oggetti senza poi pagare alcun costo di transazione.

Una fonte di guadagno. Katya, 45 anni, di Ragusa, casalinga, due figli, ha scelto Miss Hobby «per una ragione molto semplice: è in lingua italiana». Nell’atelier Kiki la signora propone manufatti per neonati, dalle scarpine alle scatole portaoggetti a forma di torta: «Avevo un negozio dove vendevo le mie creazioni, ma ho dovuto chiuderlo per problemi di famiglia e anche perché alla fine le spese superavano le entrate. Con Miss Hobby ho la possibilità di dedicarmi a un passatempo che mi rilassa riuscendo anche a guadagnarci qualcosa. Per me è un sistema per arrotondare ma se uno ci si dedica a tempo pieno – proprio perché non ci sono le inevitabili spese di un negozio reale – può diventare una vera fonte di guadagno».

Le tutine di Sara. Sara, 34 anni, di Ancona, sposata da due anni, vende su Miss Hobby, nel negozio Happy Poppy, soprattutto creazioni per bambini: mollette colorate, peluche, tutine, ecc. «Lavoro come illustratrice di libri per bambini per varie case editrici, ma siccome so anche cucire nel tempo libero, soprattutto le sere d’inverno o i weekend, mi dedico a questo hobby che mi permette anche di arrotondare. Mi piacerebbe allargare il giro proponendo i miei prodotti, in conto vendita, ai negozi per bambini. Ma il mio primo lavoro mi impegna troppo e perciò non mi sono ancora lanciata in questa nuova attività. Grazie a Miss Hobby ricevo un paio di ordini al mese, e sono stata anche contattata dall’associazione “Il circolo delle pulci” che organizza mercatini di artigianato uniti a spettacoli circensi: quando ho partecipato col mio banchetto al primo mercatino della mia vita mi sono emozionata, divertita e ho avuto la soddisfazione di vendere tante creazioni».

Artesanum, italiano e gratis. Altro sito italiano molto frequentato è Artesanum, che a differenza di Etsy e Miss Hobby è tutto gratuito (non si paga né per pubblicare né in caso di vendita) perché non fa da intermediario ma promuove il contatto diretto tra artigiano e cliente. Valeria, 36 anni, di Padova, l’ha scelto per vendere i suoi gioielli nel negozio “perle di bontà”: «Artesanum mi piace perché è anche in lingua italiana e propone creazioni artigianali di grande qualità. Inoltre pubblica ogni settimana una pagina online dove vengono messi in evidenza i prodotti più belli, di recente ad esempio c’erano dei poncho meravigliosi fatti al telaio da un artigiano messicano. Mi hanno molto colpito perché sono del ramo: lavoro al telaio in un laboratorio tessile di Venezia.  Ma la mia passione più grande è l’oreficeria e così, nel tempo libero, creo gioielli che vendo su Artesanum e anche sul mio blog».

Commenti